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Ho bei ricordi di me da piccolo.

Alla mattina la mamma mi dava le mille lire ed io andavo a prendere il pane.

Il fornaio distava poche decine di metri da casa mia.

Mi ricordo le chiacchere e gli odori di quel posto…ogni tanto con la memoria ci ritorno.

Era bello, era semplice.

Tu chiedevi il pane e lui di dava quel che avevi chiesto e se non aveva quel che volevi ti accontentava con qualcos’ altro.

Semplice insomma.

Poi il mondo ha comiciato a diventare veloce.

Sono arrivati i cellulari, Internet, i GPS ed i Social Network.

Ed il mondo é cambiato.

Il alcuni casi in meglio.

In alcuni casi in peggio…molto peggio.

Si é persa la dimensione umana delle cose.

Così quando penso al mio amico panettiere penso a come mi faceva felice con un gesto semplice senza essere su Youtube e Facebook.

Quelli che fanno Marketing dovrebbero qualche volta ricordarsi di andare a prendere il pane.

Perché dopo un pò di anni che studio la materia ho scoperto che fare Marketing é dire “Grazie, ci vediamo domani” e salutare con un sorriso.

3 commenti

  1. Caro Michele, ho 30 anni, mi occupo di marketing da meno di un anno e sono assolutamente d’accordo con te.

    L’anno scorso ho scoperto che nonostante facebook, youtube, i voli low cost, l’insalata in busta (che non sa di niente e infatti costa troppo poco) per vivere bene si ha bisogno sempre delle stesse cose. Tempo e spazio per sè stessi, tempo e spazio per imparare almeno una cosa bella, positiva e nuova la settimana e poter essere soddisfatti e felici della propria vita, tempo e spazio per poter condividere ciò che si è e si ha con gli altri. Abbiamo “tutto” ma non siamo felici. Forse perchè non abbiamo abbastanza di ciò che serve per essere felici in modo semplice, vero? Il tempo di andare da un panettiere che il pane lo cucina ogni mattina e non te lo vende surgelato, quindi da un panettiere che mette passione e amore nel proprio lavoro ogni giorno, quindi da un panettiere che sì è attento ai costi ma se può ti fa lo sconto, magari di quei 20 centesimi che ti mancano, e poi conosce i suoi clienti per nome per cui sa che chi si prende il tempo mentale di imparare il suo nome e ringraziarlo ogni giorno per il suo pane con un gran sorriso è una persona affidabile. E soprattutto è una persona umana.

    Poche settimane fa ho registrato il mio dominio, lunedì ho iniziato il mio nuovo lavoro come web marketing analyst. Adesso mi prendo il tempo per imparare a lavorare davvero bene online e poi troverete le mie idee su ostreghe.com perchè io vivo a Milano ma sono nata a Venezia e dopo il fallimento della mia convivenza di appena 9 mesi non ho più fretta. L’anno scorso ho scoperto anche che noi giovani a progetto abbiamo così paura di non riuscire a costruire il nostro futuro che distruggiamo senza nemmeno averne pienamente coscienza le uniche cose belle che ci sono nel nostro presente, quelle che contano davvero. Fabrizio Moro canta una grande canzone a Sanremo (http://www.musicroom.it/articolo/non-e-una-canzone-di-fabrizio-moro-il-testo-di-sanremo-2010/12351/) ma oggi pochi fanno attenzione alle parole, ai contenuti, al senso dei discorsi e quindi al senso della propria vita e della vita degli altri.

    Ti seguirò su Facebook e leggerò i libri che suggerisci. Quello della mucca viola è davvero uno spasso. Ti lascio il link del sito di Mirko e Alex che sono davvero entusiasmanti http://www.ninjamarketing.it/ e del codice etico di Wommy che è davvero troppo romantico per essere vero http://www.wommi.it/ però alla fine mi chiedo perchè no? Perchè non potrebbe essere vero? Almeno lasciamoci la speranza come diceva un mio caro amico.

    Buon week-end a tutti,

    Silvia

    • Michele Zanchin

      Ti ringrazio veramente di cuore per l’appassionante commento. Il 6 Marzo sono a Milano per un workshop con Robin Good sulle strategie per far prosperare i piccoli siti. Magari ci incontriamo. Ancora un grazie per le tue parole. Ciao

  2. Alessandro

    Ciao Michele, e ciao anche a Silvia,

    ho letto molto attentamente il commento di Silvia e il post di Michele e subito mi è venuto in mente questa storia capitatami 1 mesetto fa a Barcellona dove ero ospite di un amico che lavora per l’Eurolega (la Champions League del basket). Una sera ho potuto conoscere un suo collega mezzo britannico e mezzo catalano (mai dire ad uno di barcellona che è spagnolo, loro sono catalani) il quale, in italiano, mi parlava delle sue esperienze in Italia, in particolare con i taxisti di Roma. Come puoi ben immaginare non sono state rose e fiori ma ad un certo punto mi dice che non tutti sono così, in mezzo a questa gentaglia si trova anche della gente per bene. Infatti andando in aeroporto un giorno si mise a parlare con il taxista che praticamente gli raccontò tutta la sua vita. Al momento di scendere il mezzo britannico-mezzo spagnolo oltre a pagargli il dovuto senza tante storie gli lasciò il suo biglietto da visita con la richiesta di restare in contatto.
    Quando me l’ha detto sono rimasto sorpreso.
    Una cosa del genere è in linea con quello che tu vuoi intendere con il marketing del panettiere. Tante volte basta poco, anche solo fermarsi a parlare con una persona, dedicarle del tempo.

    Have a better day, everyday

    Ale

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